IL CONTESTO
Il fenomeno dei ragazzi di strada è particolarmente sentito e allarmante a Garoua, poiché in questa città arrivano quelli provenienti da tutta la provincia del Nord. Fragilità e povertà della famiglia sono le cause del mancato accesso alla scuole: separazione o divorzio dei genitori, decesso del padre o della madre e conseguentemente nuove unioni. I ragazzi di strada a Garoua sono tutti maschi, dagli 8 ai 23 anni. La maggior parte di loro vive in strada sia di giorno sia di notte, in modo precario, ai limiti della legalità e della sopravvivenza. Infatti sono esposti a piccole e grandi violenze quotidiane, vittime di furti, di arresti arbitrari e maltrattamenti della polizia, abuso sessuale dei pedofili e dei poliziotti stessi. Quando i ragazzi non trovano lavoro sono costretti a rubare per sfamarsi. E la prigione non è un luogo accogliente, con una percentuale di denutriti che sfiora il 90%.
IL PROGETTO
Il progetto ha come obiettivo principale il miglioramento delle condizioni di vita dei minori della prigione centrale di Garoua, con una serie di interventi:
– alfabetizzazione: formazione per detenuti particolarmente motivati, istruzione di base ai ragazzi del carcere divisi in classi a seconda del loro livello di partenza;
– assistenza alimentare: fornitura di un pasto supplementare ai giovani carcerati (solitamente ne viene servito uno al giorno);
– assistenza sanitaria: erogazione di servizi medici e servizio di ambulatorio medico che offra gratuitamente a tutti i minori detenuti consulti medici, farmaci e cure mediche di base;
– assistenza psicologica: organizzazione di sessioni in gruppo o per singole persone di supporto psicologico con specialisti ed educatori, laboratori teatrali, dibattiti, per condividere le esperienza di vita di ciascuno dei detenuti;
– assistenza legale: presa in carico totale di ogni pratica inerente al processo, consulenza per il reinserimento del minore in famiglia, pagamento delle ammende, incontri di sensibilizzazione sull’iter processuale. Sono state pagate le spese processuali a 50 minori e 25 di loro sono stati assistiti durante l’intero iter processuale. Sono stati inoltre organizzati 50 incontri formativi per la sensibilizzazione delle famiglie sui temi giuridici;
– formazione artigianale: realizzazione di un laboratorio per la fabbricazione di oggetti di artigianato in legno, borse per la spesa e astucci in plastica. Il laboratorio è stato frequentato da 50 minori che hanno prodotto circa 500 oggetti poi rivenduti per recuperare parte dei costi sostenuti per il progetto.
RISULTATI
150 detenuti minori e giovani hanno beneficiato dell’aiuto alimentare.
100 minori e giovani sono stati curati.
30 prigionieri sono stati liberati attraverso il pagamento delle multe.
30 prigionieri sono stati liberati accompagnati dalle loro famiglie.
200 famiglie informate dello status giuridico dei figli e le condizioni di vita dei detenuti minori è migliorata.
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