CONTESTO
Il progetto “Le Città di Sport Senza Frontiere” nasce dal progetto pilota “Power Zone” avviato in collaborazione con la cooperativa sociale Farsi Prossimo Onlus nel quartiere Villapizzone.
L’educazione, l’inclusione sociale e il benessere attraverso lo sport rappresentano il cuore di Sport Senza Frontiere Onlus, che crede nello sport come un efficace strumento di cambiamento sociale. Dall’inizio della propria attività l’associazione ha effettuato oltre 250 inserimenti sportivi di minori a rischio integrati in un percorso educativo. Il modello di intervento è stato progressivamente adattato e migliorato in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico di Sport Senza Frontiere e il dipartimento di scienze motorie dell’Università del Foro Italico di Roma. Tale lavoro è stato valorizzato e riconosciuto anche dal Coni che ha inserito il modello progettuale di Sport Senza Frontiere tra le best practice sportive a livello regionale e nazionale.
L’obiettivo ultimo del progetto è di partire dalla pratica sportiva per potenziare il senso di autostima del bambino, migliorare la relazione con i pari, acquisire consapevolezza dei benefici derivanti da una corretto stile di vita e da corrette abitudini alimentari, favorire l’integrazione della famiglia nel tessuto sociale urbano attraverso momenti di aggregazione con le famiglie dei compagni di squadra.
PROGETTO
Il progetto “Le città di Sport Senza Frontiere” ha una durata di 12 mesi e è indirizzato a 60 minori socialmente svantaggiati a rischio di esclusione provenienti e residenti a Milano nelle aeree di Villapizzone, Quarto Oggiaro e Via Padova (Zona 2).
Il progetto mira ad accrescere l’inclusione sociale dei minori destinatari attraverso i seguenti obiettivi.
1) Promozione di un corretto stile di vita e di corrette abitudini alimentari;
2) Riduzione/Contenimento della dispersione scolastica;
3) Prevenzione/riduzione della devianza e di comportamenti anti-sociali;
4) Diffusione di una cultura improntata all’accoglienza, al dialogo e riduzione del pregiudizio.
I bambini e i ragazzi vengono individuati e selezionati tramite la rete di partnetr socio-assistenziali che aderisce al progetto: Cooperativa Farsi Prossimo Onlus, Comunità di Sant’Egidio, i servizi sociali, le scuole del territorio ed i centri di assistenza. L’iniziativa prevede anche una mediazione culturale, si dialoga infatti con le famiglie e con i bambini, valutando le loro condizioni e motivazioni, ipotizzando il percorso sportivo più idoneo. A seconda delle realtà incontrate, ci si avvale della collaborazione di mediatori culturali e/o di operatori psicopedagogici. Un educatore affianca l’allenatore sul campo e segue il bambino da vicino fin dai primi allenamenti, favorendone l’inserimento nel gruppo squadra e interagendo con gli istruttori. Se il periodo di prova è positivo, il bambino viene iscritto alla Società Sportiva ed inizia a frequentare il corso regolarmente.
Al fine di comunicare alle famiglie i benefici derivanti da uno stile di vita attivo, da una corretta alimentazione e da una regolare igiene orale, viene offerto un servizio di counselling che prevede degli incontri di orientamento per le famiglie destinatarie.
L’andamento dell’attività sportiva e il livello di inclusione sociale del minore, vengono riportati sulle schede di monitoraggio validate dal nostro Comitato Tecnico Scientifico. Le schede, opportunamente rese anonime per la tutela della privacy, rimangono a disposizione per essere consultate da terzi in un’ottica di condivisione, trasparenza e affidabilità del nostro programma di intervento. I dati vengono raccolti e comparati per verificare l’efficacia e l’esito del progetto in collaborazione con le Università ed Enti coinvolti.
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