Il Consolata Hospital Ikonda si trova trenta chilometri prima di Makete sulla strada da Njombe ed è un istituto cattolico privato che appartiene fin dalla sua origine (1963) ai Missionari della Consolata: la missione dell’Ospedale è fornire assistenza sanitaria generale di qualità per la popolazione della zona e di promuovere l’accesso alle cure sanitarie per i bisognosi, con una particolare attenzione per i bambini, le donne e le persone affette da malattie croniche.
Da piccolo ospedale con sessanta posti letto nel 1968, il Consolata Hospital si è evoluto in una grande struttura con 305 posti letto e riceve una media di trecento pazienti ambulatoriali ogni giorno. Gestisce anche il servizio di una clinica mobile che visita trentadue villaggi della zona ogni mese con i programmi di prevenzione, formazione e cura. Circa due terzi dei pazienti viene a Ikonda da altri distretti o regioni; alcuni risiedono addirittura a seicento chilometri di distanza.
Il consumo di farmaci e forniture mediche è in continua crescita ed l’approvvigionamento dell’ospedale è spesso molto difficoltoso poiché si trova a 820 chilometri dalla capitale Dar Es Salaam dove la maggior parte dei farmaci e del materiale sanitario sono disponibili. Attualmente, i programmi e le iniziative attive prevedono: cliniche mobili nei 32 villaggi della nostra zona (anche se i costi elevati possono spingere l’amministrazione a ridurre i villaggi assistiti a dieci), assistenza domiciliare, accesso gratuito alla sanità per tutti i bambini fino a nove anni di età (ora esteso ai bambini di dieci anni), assistenza gratuita a tutti i pazienti affetti da HIV / AIDS registrati presso la nostra clinica CTC, riduzione del costo dell’assistenza per tutte le madri che partoriscono presso l’ospedale.
IL PROGETTO
La situazione della salute materna e infantile in Tanzania è efficacemente sintetizzata dai dati della Banca Mondiale (che combinano altre fonti fra cui UNICEF e OMS):
– su centomila nati vivi, 398 donne muoiono di parto, circa il doppio rispetto alla media mondiale (in Itala sono quattro su centomila);
– il tasso di mortalità infantile è pari a 35 ogni mille nati (contro una media mondiale di 32 e il dato italiano pari a 3)
– i parti che avvengono con l’assistenza di personale medico qualificato sono il 42 per cento, contro una media mondiale del 70
Si tratta dunque di una situazione in via di miglioramento ma sulla quale occorre comunque continuare a concentrare gli sforzi.
Il progetto si inserisce in un più ampio contesto di potenziamento delle attività chirurgiche della struttura: le sale operatorie attuali dell’ospedale, infatti, non sono più sufficienti a fronte della crescente richiesta di assistenza sanitaria. Per questo l’ospedale ha avviato un piano di ristrutturazione che prevede la costruzione di sei nuove sale operatorie, una delle quali sarà riservata esclusivamente alla maternità in particolare per i parti cesarei, che lo scorso anno sono stati 850 circa, cioè grosso modo la metà dei parti avvenuti all’ospedale di Ikonda nel 2015.
Il numero di cesarei è elevato perché le donne incinte che arrivano a Ikonda provengono anche da altri distretti dove però non hanno a disposizione strutture sanitarie in grado di garantire loro un parto sicuro.
La sala operatoria riservata alla maternità deve essere sempre disponibile, dunque, sia per le tante donne che necessitano di taglio cesareo che per quelle, il cui numero è sempre crescente, che dopo aver perso il bambino per complicazioni di vario genere arrivano all’ospedale e devono essere trattate con urgenza.
Tra le varie attrezzature per allestire la nuova sala operatori a occorre una moderna lampada scialitica, che è l’obiettivo specifico del finanziamento di Fondazione Mediolanum.
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