IL CONTESTO
L’agricoltura è la principale fonte economica del Benin e, soprattutto nelle regioni più povere, viene fondamentalmente destinata alla sussistenza delle famiglie dei coltivatori: nella sola Atacora, ad esempio, ben il 40% della terra coltivata è destinata all’auto-sostentamento delle famiglie con gravissimi rischi per la sicurezza alimentare dei suoi abitanti in caso di calamità naturali quali siccità o inondazioni. Toucountouna è un piccolo comune dell’Atacora: salvo due o tre altre piccole città, tutta la regione è strutturata prevalentemente in villaggi di capanne realizzate con fango e paglia. La situazione economica e sanitaria di queste zone è al limite della sopravvivenza. La gente vive di agricoltura di sussistenza che non dà garanzie a lungo termine, l’istruzione è ancora un lusso per pochi e l’analfabetismo è dilagante, non si conoscono le regole base di igiene e alimentazione e la piaga del virus HIV continua a diffondersi senza controllo.
IL PROGETTO
Il progetto nasce dall’esigenza di promuovere attività di auto-sostentamento a favore del centro di accoglienza e di formazione professionale Aleimar di Toucountouna: sul nuovo terreno adiacente al centro vengono gestite attività di agricoltura e di allevamento che permettono di provvedere al mantenimento dei 40 bambini e ragazzi ospiti del Centro e di vendere il surplus al mercato. La fattoria, inoltre, offre un’occasione di impiego ai ragazzi già usciti dal nostro centro, che hanno portato a termine il loro percorso di formazione in agraria.
Gli obiettivi del progetto sono:
– promuovere il diritto alla vita e alla salute;
– migliorare l’apporto nutrizionale dei bambini e ragazzi accolti nel Centro;
– aumentare la produzione agricola e favorire il commercio del raccolto;
– offrire ai giovani che abbiano completato la formazione professionale in agraria un’opportunità lavorativa per il raggiungimento dell’autonomia economica.
I beneficiari del progetto sono bambini orfani, abbandonati o che vivono situazioni familiari di grave disagio sanitario e sociale, giovani a rischio di emarginazione, genericamente la comunità locale di Toucountouna.
Il progetto ha un duplice valore: contribuire all’auto-sostentamento del centro di accoglienza per orfani e offrire un’opportunità di lavoro a ragazzi usciti dal Centro che abbiano completato la formazione in agraria. Inoltre la produzione agricola della fattoria contribuisce agli scambi commerciali del mercato comunale offrendo prodotti ad un prezzo competitivo per tutta la comunità locale.
Tale scambio tra fattoria, centro di accoglienza e villaggio esterno permette, infine, di non ghettizzare i ragazzi ospiti offrendo loro l’occasione di interfacciarsi con la realtà circostante, sia lavorando nella fattoria sia andando a vendere i prodotti al mercato. La fattoria “La Providence” è gestita dal Gruppo Aleimar in collaborazione con le suore OCPSP e il personale locale (i ragazzi diplomati in agronomia, i ragazzi del centro di accoglienza e un guardiano notturno). I giovani responsabili, sotto la direzione di Suor Leocadie (la Direttrice del Centro), gestiscono le attività di coltivazione e di allevamento, oltre alla distribuzione dei prodotti presso il centro e presso il mercato locale. I ragazzi più grandi, ancora ospiti del centro di accoglienza, contribuiscono al lavoro presso la fattoria nei periodi di vacanza scolastica e in particolare durante le fasi di maggior attività offrendo, a turno, un aiuto nella vendita dei prodotti al mercato.
Presso la fattoria vengono utilizzate le tecniche di coltivazione tradizionali affiancate da semplici accorgimenti che ne migliorano la produttività, come ad esempio la produzione del composto per la concimazione del terreno. Il centro è un punto di riferimento non solo per i 50 ragazzi ospitati nel dormitorio ma anche per tutti i 34.000 cittadini della comunità di Toucountouna.
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