La storia del Mozambico, situato nell’Africa orientale, è invariabilmente macchiata dal sangue scaturito da due terribili guerre civili: la prima, fruttò al paese l’indipendenza dal Portogallo, ma durò dal 1962 al 1974 quando si instaurò una dittatura; la seconda, dal 1981 al 1994, abbatté la dittatura, ma consegnò definitivamente il paese alla miseria, dopo un conflitto che, salva una breve tregua, durò per 32 anni. In questo contesto non è possibile formare personale specializzato in alcun settore produttivo.
La provincia di Cabo Delgado, situata nella parte nord del Mozambico e confinante con la Tanzania, è una delle più arretrate del paese. Ha una popolazione di circa 1.700.000 abitanti con una prevalenza della popolazione giovanile: il 46% è al di sotto dei 15 anni, di cui il 17% sotto i cinque anni. Oltre l’80% della popolazione della provincia non ha completato la scuola primaria ed il tasso di analfabetismo è il più alto del paese, con valori particolarmente elevati nelle aree rurali. Le principali etnie della Provincia sono i Makua, i Makhonde e i Mwuani. Per quanto le rispettive lingue provengano tutte dal Bantu, esse presentano molte differenze. Dopo il periodo coloniale, e nonostante la rivoluzione, la lingua ufficiale è rimasta il portoghese (utilizzata quindi anche nelle scuole), ma in ambito familiare prevale utilizzo dell’idioma tribale. Questo provoca disorientamento nei bambini che iniziano il percorso formativo nelle scuole, dove si trovano a dover usare una lingua molto differente da quella conosciuta.
Gli asili in Mozambico non vengono ancora percepiti come “importanti” nel percorso formativo dei bambini. I motivi che spingono i genitori a mandare i propri figli agli asili sono di natura assistenzialistica: negli asili ricevono ogni giorno un pasto e una merenda a metà mattina; l’asilo è, inoltre, un luogo “sorvegliato” dove i bambini possono stare, mentre i genitori sono al lavoro. La struttura didattica degli asili è molto debole, i bambini vengono lasciati per la maggioranza del tempo al gioco libero e, anche se la suddivisione degli orari prevede lo svolgimento di attività giornaliere, queste raramente vengono proposte dalle educatrici, che quasi mai sono in possesso di una preparazione adeguata al loro ruolo. Infatti, la storia del Mozambico, caratterizzata da una guerra civile pressoché permanente, impedisce al paese di avere una tradizione di lungo corso nella formazione di personale qualificato, e data la recente pacificazione, non esiste ancora un numero adeguato di professionisti formati. L’asilo dovrebbe invece rappresentare l’inizio del percorso formativo ed educativo fondamentale per le nuove generazioni. In tale luogo è inoltre indispensabile che i bambini incomincino ad apprendere la lingua portoghese. In tal modo saranno favoriti nell’affrontare l’inizio del percorso didattico nelle scuole primarie, si aumenterà la loro autostima e la loro motivazione, riducendo anche le probabilità di un futuro abbandono scolastico. Queste sono le situazioni in cui interviene il sostegno di Fondazione Mediolanum Onlus, perché riteniamo che se vogliamo portare la pace in un posto dove ha regnato l’odio per più di 30 anni, l’unica via sia l’amore. Ma per cambiare davvero il futuro del Mozambico, guidato dagli adulti di domani, dobbiamo intervenire sui bambini di oggi.
Grazie a Fondazione Mediolanum Onlus, il progetto, proseguendo un lavoro iniziato con la collaborazione dell’Università Cattolica di Milano (Master in Relazioni d’Aiuto in Contesti di Vulnerabilità Internazionale), intende contribuire a migliorare l’assetto didattico di quattro asili di Pemba, fornendo una formazione adeguata al corpo docente. I bambini sono stati avvicinati allo studio della lingua portoghese, di modo da impedire un apprendimento troppo traumatico e disorientante una volta giunti al primo ciclo di istruzione. Inoltre, è stato introdotto un laboratorio artistico e uno ludico sportivo, posto particolare accento sulle più basilari tematiche igienico-sanitarie. Infine, i locali dell’asilo sono stati interessati da una completa ristrutturazione.
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