IL CONTESTO
L’associazione italiana “Fratelli senza Frontiere” in collaborazione con l’Organizzazione mozambicana “Luz Verde para o desenvolvimento rural” ha messo in piedi un progetto di accoglienza presso Matola Rio, uno degli otto distretti del comune di Matola, una zona periferica della capitale del Mozambico, Maputo . Questo distretto è molto problematico per la presenza di bambini orfani e abbandonati: i giovanissimi sono lasciati soli dai genitori che si spostano, quotidianamente, per raggiungere il lavoro in città o, per lo più, nei campi. Il rischio per questi bambini è che siano destinati al traffico di organi e alla schiavitù. Il dramma di queste famiglie, che inevitabilmente arrivavano a compiere questi gesti estremi, è di non avere a disposizione un luogo sicuro dove lasciare i figli, mentre gli adulti sono impegnati al lavoro, oppure di non provvedere al loro mantenimento.
Un’altra problematica sociale che si riscontra è la presenza di persone anziane, per lo più vedovi/e, senza alcun sussidio né una struttura dove chiedere qualsiasi informazione, oppure persone analfabete, che necessitano di un aiuto per leggere e/o compilare qualsiasi documento. La zona è sprovvista di infrastrutture atte ad accogliere ed assistere bambini e persone in stato di necessità. Data l’assenza di infrastrutture nella zona di Matola Rio, da qualche anno si è formato un gruppo di persone locali che, con mezzi propri a livello privato e personale, riuniscono i bambini bisognosi in aperta campagna, con incontri educativi, ricreativi e di assistenza, monitorando anche le famiglie presso le quali vengono ospitati i bambini orfani e facendo tutto il possibile. Il gruppo, che si è recentemente costituito in Organizzazione sociale denominata “Associaçao Luz Verde para o desenvolvimento rural” è formato da tre responsabili: un medico, una assistente sociale ed un amministratore, con i quali collaborano 12 ragazze e ragazzi tra i 20 ed i 26 anni. Questo gruppo di lavoro si dedica soprattutto ad individuare i soprusi, le violenze o i maltrattamenti ma, non avendo i giusti mezzi, purtroppo non può (fino alla realizzazione del Centro) accogliere in modo definitivo i bambini vittime delle violenze per dare loro una giusta, debita, totale e completa assistenza.
IL PROGETTO
Il Centro di Accoglienza Familiare Polivalente che si estende su un’area di 6300mq è stato chiamato Family Med per ricordare il forte legame della fondatrice di Fratelli Senza Frontiere con Banca Mediolanum e la grande sensibilità dimostrata al progetto, giocando con il termine inglese “casa di accoglienza e di cura”. Il Centro provvede a:
– accogliere i piccoli orfani e bambini con problemi familiari e i bambini di strada;
– dare assistenza e controllo alle famiglie che si prendono cura di bambini affidati;
– mettere a disposizione un posto di assistenza sociale per denunce di maltrattamenti, abusi, violenze, sfruttamento;
– fornire un servizio basilare di pronto soccorso infermieristico;
– costituire un polo informativo ed educativo, dispensando consigli e corsi di igiene, salute ed istruzione.
Il progetto prevede la costruzione di un Centro costituito da 4 case: una per i più piccoli, una per i bambini più grandi, una per le bambine più grandi, una per le attività collegate. In aggiunta a ciò, sorgerà anche un’infermieria che servirà ben otto distretti della capitale. Il progetto si prefigge in particolare di garantire un minimo di sussistenza agli orfani,arginare la piaga dei bambini costretti a vagare per le strade o vittime dei racket, evitare abusi, sfruttamenti e violenze, contribuire all’educazione, prevenzione ed istruzione.
Fondazione Mediolanum Onlus ha sostenuto questo progetto dalla partenza, nel 2013, e poi ancora nel 2014 fino alla chiusura delle attività previste.
Completamento dei lavori di piastrellatura e allestimento dell’orto e del giardino del centro di accoglienza per minori...
ItaliaCentro di prima accoglienza e scuola di formazione.
KeniaCostruire una fattoria adiacente al centro di accoglienza "Francesco Massaro" e all'annesso centro nutrizionale ad Abomey ...
BeninCreazione di un centro di formazione cattolico "Saint Michael" in cui i bambini, oltre ad apprendere una professione (cuci...
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