Il popolo rom è molto giovane, in Italia circa il 55% è composto da minori di 18 anni. Dal punto di vista scolastico, l’evasione dell’obbligo scolastico e l’insuccesso formativo da parte dei rom sono il risultato di una separazione che inizia tra i banchi di scuola. Secondo i dati del MIUR, nell’a.s. 2012/13 i rom frequentanti erano appena 11.481 a dispetto di un numero di minori in età scolare, secondo stime della UE e del MIUR, che oscilla tra i 31 e i 45 mila: quindi solo il 25-30% dei minori rom frequenta la scuola.
Il Progetto “Diritto alla Scuola, Diritto al Futuro!” ha come obiettivo generale il contrasto alla dispersione e l’integrazione scolastica degli alunni rom. Per farlo vuole selezionare 40 minori rom di Roma e prevedere le seguenti attività:
— adesione delle famiglie dei minori rom al “Patto di rispetto al diritto allo studio”, affinché favoriscano un corretto percorso scolastico ed evitino fenomeni di devianza dei loro figli, impegnandosi a: far frequentare regolarmente al figlio la scuola e il sostegno scolastico della ACAP (Scuole della Pace); che il figlio non sia coinvolto in attività di devianza (p.e. accattonaggio); partecipare alle attività scolastiche e agli incontri con gli insegnanti.
— monitoraggio del percorso scolastico del minore attraverso la collaborazione degli istituti scolastici (circa 20 a Roma) che aderiscono al Progetto e che forniranno resoconti mensili, segnaleranno eventuali criticità e costruiranno insieme alla ACAP percorsi di inclusione delle famiglie coinvolte.
— sostegno scolastico attraverso le Scuole della Pace, doposcuola pomeridiani gratuiti gestiti da volontari della ACAP. Durante l’estate 2017 saranno realizzati dei percorsi di recupero/sostegno scolastico, attività ludiche e colonie estive.
— percorso premiante: qualora l’alunno persegua risultati scolastici positivi è prevista l’elargizione di una borsa di studio mensile. Il mancato rispetto degli impegni assunti dalla famiglia nel Patto comporta l’automatica sospensione dell’erogazione della borsa di studio.
— pubblicizzazione dei risultati: a conclusione del Progetto sarà realizzato un convegno pubblico (dicembre 2017) nel quale saranno diffusi i risultati e saranno premiati i migliori studenti rom in termini di risultati e frequenza scolastica.
Beneficiari saranno 40 minori rom in età di obbligo scolastico (6-16 anni) che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo e secondo livello, selezionati attraverso le segnalazioni dei servizi sociali, degli istituti coinvolti e attraverso le richieste pervenute alla ACAP.
Verrà data priorità:
— alle situazioni di maggiore disagio sociale, in particolare chi risiede nei campi autorizzati;
— a minori rom con disabilità;
— a minori di sesso femminile, che hanno un tasso più alto di dispersione scolastica rispetto ai maschi;
— a minori rom di età inferiore che frequentino la scuola primaria, per favorire la creazione e il mantenimento di un percorso scolastico positivo anche nei cicli scolastici successivi.
Saranno destinatari indiretti gli insegnanti e gli operatori degli istituti scolastici coinvolti nel Progetto e gli altri cittadini rom che potranno essere stimolati e coinvolti da modelli scolastici positivi.
Obiettivi specifici:
— azzerare l’evasione scolastica dei destinatari (tutti regolarmente iscritti a scuola);
— garantire la frequenza scolastica stabile dei destinatari attraverso il monitoraggio costante dell’andamento scolastico;
— aumentare la percentuale di successo nel completamento dei differenti percorsi scolastici degli alunni rom, attraverso la collaborazione con gli istituti scolastici coinvolti e il sostegno realizzato nei doposcuola “Scuole della Pace”;
— favorire l’inclusione sociale accompagnando il percorso scolastico con la frequentazione delle Scuole della Pace, un ambito familiare e protetto che sostiene il minore nell’inserimento e nello studio;
— attraverso una borsa di studio mensile per chi perseguirà risultati positivi, creare modelli positivi di inserimento scolastico dei minori rom, prevenendo/contrastando fenomeni di devianza;
— prevenire e affrontare eventuali fenomeni di razzismo nei confronti dei minori rom, attraverso la relazione costante gli istituti scolastici coinvolti.
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