IL CONTESTO
Il sistema socio-economico attuale dell’Albania è considerato quello di un “Paese in via di sviluppo“, secondo la metodologia del Fondo Monetario Internazionale e delle Nazioni Unite. L’Albania non è un paese ricco per gli standard europei e sta attualmente compiendo la difficile transizione verso un’economia di mercato. La caduta del regime politico comunista del 1990 è infatti avvenuta più tardi e in modo più caotico rispetto agli altri paesi del Europa dell’Est ed è stata caratterizzata da un massiccio esodo di rifugiati politici ed emigranti economici verso l’Italia e la Grecia. La popolazione rimasta in Albania ha dovuto affrontare un divario notevole di sviluppo e di progresso, per molti anni precluso al Paese, a causa di una transizione verso la modernità difficoltosa e impantanata.
Dal punto di vista scolastico, al termine della seconda guerra mondiale, l’Albania figurava come uno dei Paesi europei maggiormente in ritardo sul piano del sistema educativo; infatti circa il 90% della popolazione era analfabeta. A cavallo degli anni Novanta, questo divario è stato colmato, anche per un intervento normativo: l’istruzione primaria è stata resa obbligatoria (da 6 a 15 anni), ma la maggior parte degli studenti ha continuato almeno fino alla scuola secondaria. La maggior parte degli istituti fanno capo al servizio pubblico e dunque sono finanziati dal governo, ma di recente sono state aperte diverse scuole private di vari livelli.
IL PROGETTO
Il Centro di Formazione “Imelda Lambertini”, scuola materna, elementare e media, provvede all’educazione dei bambini e degli adolescenti. Ha iniziato la sua attività nel 1995 con l’approvazione del ministero dell’istruzione albanese e con l’obiettivo di accogliere alunni dai 3 a 14 anni. Il percorso educativo e culturale segue le direttive statali e i programmi ministeriali, arricchendone i piani educativi di valori umani ed etici. La scuola accoglie bambini di ogni ceto sociale e delle diverse religioni. Attualmente è l’unica scuola cattolica nella vasta zona centrale dell’Albania del sud (Elbasan). Inoltre, nei pressi del Centro, si estende una vasta zona dove abitano bambini rom; per loro vengono organizzate specifiche attività formative, dall’educazione ai valori al doposcuola per bambini in difficoltà, dai sussidi per i libri e la cancelleria alla merenda. Infine sono pensate alcune attività sportive e ludiche in palestra e campi scuola estivi. Fin dall’inizio le richieste di frequenza sono state di molto superiori alla possibilità di accoglienza. Dal momento che una buona parte delle famiglie non può far fronte alla retta simbolica richiesta (pari al 50% delle spese) Fondazione Mediolanum Onlus, con il suo aiuto, ha garantito un sostentamento per 3 anni dell’intero centro, all’interno del quale attualmente lavorano 40 persone tra insegnanti e collaboratori.
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