In Italia il 25% dei minori è a rischio povertà: sono circa due milioni e mezzo i bambini e gli adolescenti che vivono in condizioni di deprivazione materiale e spesso anche culturale, sociale e relazionale.
Inoltre quasi il 29% di bambini sotto i 6 anni, pari a 950.000 circa, vive ai limiti della povertà tanto che il nostro paese è al 21esimo posto in Europa per rischio povertà ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni.
Il depauperamento è anche istituzionale: il recente taglio dei fondi per minori e famiglia – con l’Italia al 18esimo posto nell’Europa dei 27 per spesa per l’infanzia e famiglia – pari all’1,1% del Pil e l’emergenza sociale conseguente all’incalzante ritmo degli sfratti – uno ogni dieci minuti attestano le statistiche nel 2013 – mettono in luce la drammaticità della situazione dell’infanzia in Italia.
Negli ultimi mesi in particolare Fondazione Progetto Arca ha potuto constatare come gli utenti che si rivolgono ai propri servizi coincidano sempre meno con i profili abituali della grave marginalità sociale: si assiste a un progressivo e inesorabile aumento della presenza di bambini e bambine, i cui genitori si trovano nella disperata e disperante condizione di non avere alternativa per prendersi cura di loro.
Il progetto, finanziato da Fondazione Mediolanum Onlus, vuole dare una soluzione immediata a questa emergenza, prima che queste famiglie siano trascinate dalla situazione di crisi attuale nel circolo vizioso della povertà. L’azione si concentra nelle città di Milano e Napoli e prevede azioni di risposta ai bisogni primari da un lato e interventi di reintegrazione sociale dall’altro, effettuati attraverso la figura professionale di un tutor sociale dedicato al bambino e alla sua famiglia e in un contesto di grande attenzione ai bisogni specifici dei più piccoli.
Attraverso i servizi dedicati sul territorio o dietro indicazione dei Servizi Sociali oppure ancora a seguito di segnalazione della cittadinanza attiva, il progetto prevede la presa in carico le famiglie con minori da 0 a 15 anni in stato di emergenza abitativa o lavorativa o bisognosa di sostegno alimentare adeguato, individuando i bisogni primari e urgenti a cui rispondere ed attivando i servizi specifici per garantire una abitazione, un sostegno alimentare, indumenti, libri e giochi. In seguito si potrà delineare un percorso di reintegrazione sociale per il bambino e per la sua famiglia grazie all’inserimento del bambino in attività integrative e dei genitori in attività lavorative ed effettuare quindi un monitoraggio costante della condizione del bambino e della sua famiglia in relazione ad esso.
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