IL CONTESTO
La Tanzania è il 31° Paese nel mondo per quanto riguarda l’ampiezza del suo territorio, che è circa 3 volte l’Italia, con una popolazione di 38 milioni di abitanti, raggruppati in 120 etnie differenti. La piaga principale del Paese è il tasso di mortalità nei primi 5 anni di vita: più dell’11%. La speranza di vita è di poco più di 50 anni. La causa principale di morte nei bambini è la malaria, per gli adulti è l’AIDS, ma anche la polmonite e la diarrea mietono decine di vittime. Dati del 2006 mostrano che solo il 55% della popolazione ha accesso a fonti di acqua potabile e il 33% ha accesso a servizi igienici adeguati. Il 60% della popolazione guadagna meno di 2 dollari al giorno. La Tanzania, come tanti altri Paesi africani, deve affrontare numerose sfide tra cui l’educazione dei giovani, considerata strategica per trovare soluzioni durature e sostenibili nella lotta alla povertà.
I dati a disposizione sugli adolescenti documentano, accanto ad alcuni progressi nel miglioramento delle opportunità offerte ai più giovani del paese, gravi discriminazioni che trovano la loro origine anche nelle questioni di genere e di isolamento geografico. Alcuni tra i principali problemi del Paese:
– l’abbandono ricorrente per problemi legati alle tasse scolastiche troppo elevate. Il 20% degli studenti non arriva neppure all’ultimo anno della primaria;
– la preparazione carente della scuola primaria che mette in difficoltà gli studenti. Ad esempio, alla fine del settimo anno di scuola elementare secondo un report del governo tanzaniano del 2011, circa il 50% di studenti non sa leggere un semplice testo in inglese (nella scuola secondarie tutte le materie vengono insegnate in inglese ma manca la conoscenza di base della lingua);
– la scarsa qualità dei programmi offerti che non fornisce agli studenti le competenze indispensabili per un buon inserimento nel mondo del lavoro;
– l’offerta di scuole professionali non riesce a coprire una domanda in crescita soprattutto nelle zone rurali.
IL PROGETTO
Il progetto prevede la realizzazione di un ampliamento strutturale per la scuola professionale di Njombe. I destinatari della scuola sono ragazzi dai 13 ai 18 anni appartenenti alle fasce più povere della popolazione, i quali non avrebbero i mezzi per accedere ad alcuna forma di educazione. Grazie a questo intervento sarà possibile avviare i ragazzi ad un lavoro dignitoso oppure a continuare il proprio percorso educativo a livello superiore.
La scuola è organizzata in due campus, uno dei quali ospita i laboratori culinari e agricoli, l’altro invece i dipartimenti tecnici e artigianali. La scuola è fornita anche di dormitori, servizi sanitari, lavanderia e mensa. ACRA CCS, per realizzare questo progetto, ha studiato differenti modelli di formazione professionale e ha optato, dopo una visita in Paraguay e diversi confronti, per il modello della “scuola professionale autosufficiente” sviluppato dalla Fundacion Paraguaya. La componente chiave di questo modello è rappresentata da una metodologia innovativa basata sulla costituzione di microimprese, interne alla scuola, gestite da studenti e insegnanti. Queste “imprese” servono come piattaforma di apprendimento per gli studenti che hanno così l’opportunità di mettere in pratica le conoscenze acquisite in aula e che, una volta diplomati, avranno le competenze necessarie per trovare un buon lavoro, per iniziare un’attività imprenditoriale in proprio o per migliorare l’attività agricola a gestione famigliare. Allo stesso tempo, i ricavi ottenuti dalla vendita di beni e servizi di queste microimprese sul mercato locale permettono alla scuola di coprire tutti i costi operativi (incluso l’ammortamento), assicurandone così la sostenibilità economica-finanziaria di lungo periodo, senza dover dipendere da sussidi pubblici e senza dover alzare il costo della retta, che è solo simbolica.
Nell’ambito della scuola di Njombe sono avviate le seguenti imprese:
– un laboratorio di falegnameria per la produzione di porte, finestre e serramenti;
– una microimpresa di costruzione;
– una microimpresa agricola per la coltivazione di ortaggi per il consumo interno alla scuola e per la vendita sul mercato locale;
– una microimpresa per l’allevamento di suini, pollame e bovini;
– un ristorante e un albergo.
L’attuazione del modello di “scuola professionale autosufficiente” richiede l’organizzazione di una struttura residenziale che prevede l’accoglienza degli studenti a tempo pieno consentendo loro di vivere un’esperienza complessiva di sperimentazione delle attività teorico-pratiche della scuola. Il funzionamento della stessa dipende dall’impegno collettivo di tutta la comunità coinvolta nel raggiungimento degli obiettivi condivisi. La struttura residenziale inoltre dà la possibilità agli studenti di famiglie molto povere, che vivono in villaggi rurali con case in fango senza luce e senza servizi igienico-sanitari, di vivere in un ambiente salubre e adatto allo studio.
La scuola è organizzata in due “Campus”: in quello di Hagafilo si concentrano la scuola alberghiera e il dipartimento agricolo, mentre in quello di Mfereke sono ospitati i dipartimenti tecnici e artigianali. All’interno del campus di Hagafilo è presente una costruzione immersa nel verde che deve essere ristrutturata per poter diventare struttura alberghiera.
Fondazione Mediolanum Onlus ha sostenuto la scuola nella costruzione dei dormitori che costituiscono un altro elemento essenziale per assicurare la permanenza degli studenti durante l’anno scolastico. Nello stesso modo, la costruzione di docce, toilette e lavanderia permette agli studenti e agli insegnanti di convivere in uno spazio che garantisca condizioni igienico-sanitarie adatte che facilitino il funzionamento della comunità scolastica.
Sostenere la “Scuola Professionale di Njombe” che offre formazione professionale e imprenditoriale in campo edile e ag...
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Vietnam (Son Dong)La Fondazione Mediolanum Onlus nella propria qualità di titolare dei dati, fornisce la seguente Informativa.
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